Aggiornato il 30/05/2023
Le Nazioni Unite hanno dichiarato gli anni 2021-2030 come il ”Decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile” perché l’inquinamento acqua dei mari è un problema globale. Dalla salute degli oceani dipendono infatti i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare e il benessere degli esseri umani.
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La situazione dei mari italiani
L’inquinamento marino in Italia è causato generalmente dagli scarichi fognari e dal loro malfunzionamento. Inoltre, questi possono trasportare sostanze antropiche (cioè prodotte dall’uomo), come la plastica.
Si tratta di uno dei materiali più inquinanti sul pianeta, i cui quantitativi dispersi nell’ambiente hanno raggiunto dei livelli allarmanti. Si trova infatti per strada, sulle spiagge e direttamente nei nostri mari poiché non viene correttamente smaltita.
Con il passare del tempo la plastica si degrada, dando origine a microplastiche invisibili a occhio nudo. Ecco perché un’acqua limpida e cristallina non sempre è sintomo di pulizia
A seguito del bilancio finale di Gallotta Verde, campagna di Legambiente per difendere e monitorare i mari, in Italia le acque più inquinate sono principalemente al sud (Sicilia, Lazio e Calabria), mentre quelle in condizioni più accettabili si trovano nell’Adriatico dal Friuli Venezia Giualia alla Puglia.
L’Italia è bagnata da diversi mari:
Ognuno ha delle problematiche differenti, derivate in gran parte dall’inquinamento e la mancata pulizia dei fiumi.
Le principali cause dell’inquinamento dei mari
Le cause di inquinamento acqua sono differenti. e Proprio per questo il problema è difficile da risolvere, ma non impossibile.
I principali fattori di inquinamento si dividono in:
- Urbano / industriale: causato da contaminazioni di sostanze non degradabili come il rilascio di agenti chimici, all’interno di fogne e fiumi;
- Agricolo : dovuto all’eccessivo uso di fertilizzanti e pesticidi;
- Umano: legato ai cambiamenti climatici dovuti alle attività antropiche;
- Materiale plastico: causato dal rilascio nei mari di oggettistica, bottiglie, packaging usa e getta ecc.
Le conseguenze dell’inquinamento dei mari si riversano anche nella catena alimentare degli animali e, di conseguenza sulle nostre tavole. Cibandosi di animali che accidentalmente ingeriscono microplastiche, infatti, oggi è all’ordine del giorno.
2021-2030 il decennio delle scienze del mare
L’iniziativa “Il decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile“attraverso un programma comune di ricerca e innovazione tecnologica per contrastare l’inquinamento dell’acqua.
In 10 anni l’iniziativa cercherà di raggiungere 7 obiettivi per i mari:
- Oceani puliti
- Mari protetti e sani
- Monitoraggio costante delle condizioni oceaniche
- Sicurezza per le persone
- Sostenibilità per garantire la fornitura di cibo
- Oceani trasparenti per avere accesso a tutti i dati
- Mari che ispirano e coinvolgono
Il decennio delle scienze contribuirà inoltre al raggiungimento dell’obiettivo n.14 dell’agenda sostenibile 2030, legato alla “vita sott’acqua”.
Un impegno volto a tutelare la biodiversità e l’integrità degli oceani.
I mari, infatti, sono destinati a diventare la settima fonte per l’economia, mentre le acque contribuiscono alla regolazione del clima e sono fonte di sostentamento per miliardi di persone
L’Italia protagonista per il futuro dell’Oceano
L’Unesco ha annuncia a questo punto sviluppato il “Manifesto del decennio del mare”, che invita le istituzioni, imprese e cittadini a partecipare alla realizzazione dei 7 obiettivi precedentemente citati.
L’Italia, che vanta una costa di circa 7914 km, e avrà un ruolo fondamentale nella campagna internazionale “Generation Ocean” lanciata a giugno 2021 per promuovere soluzioni per la tutela degli ambienti marini.
Mettere in campo buone pratiche per diminuire l’inquinamento
Tutti nel nostro piccolo, possiamo fare azioni che aiutino a diminuire l’inquinamento acqua.
Basta pensare al corretto smaltimento dei rifiuti, evitando di introdurre negli scarichi dei lavandini di casa olio o altri elementi inquinanti; e ancora di più ridurre per quanto possibile il consumo di plastica.
Al giorno d’oggi esistono moltissime iniziative portate avanti da associazioni che mirano a ridurre l’impatto delle bottigliette di plastica sugli oceani.
Una bottiglia in PET può durare anche 450 anni nell’ambiente, mentre la plastica espansa anche più di 50 anni.