Analizziamo l’acqua minerale: il significato del suo nome si collega alla presenza di ioni salini (minerali). Essi caratterizzano sia il sapore, sia le funzioni dell’acqua.
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Acqua minerale, il suo significato biologico
Viene considerata minerale un’acqua che, avendo origine da una o da più sorgenti naturali (falda o giacimento sotterraneo), risulta utile per il benessere.
Dapprima il loro impiego era limitato a scopi curativi, per gli elementi ionici in esse contenuti; attualmente invece l’acqua minerale è diventata una delle principali bevande scelte dai consumatori.
Nel nostro paese ne vengono prodotti oltre 12 miliardi di litri, rendendo l’Italia uno tra i maggiori consumatori al mondo di questa bevanda.
Rispetto all’acqua di rubinetto, altrettanto potabile e sicura dal punto di vista batteriologico, quella minerale si distingue per la totale assenza di trattamenti di disinfezione.
L’acqua che esce dal rubinetto viene addizionata con piccole percentuali di cloro, per evitare lo sviluppo dei batteri durante il flusso attraverso le tubatura.
È proprio la presenza di questo anione ad alterare leggermente il sapore e l’aroma della bevanda, che può risultare differente rispetto a quello delle minerali.
Il residuo fisso nell’acqua minerale
Il contenuto ionico delle acque minerali viene indicato con l’appellativo di “residuo fisso” e comprende l’insieme delle particelle solide.
Esso si utilizza per classificare le acque minerali e viene indicato dal rapporto tra i milligrammi di particelle solide rispetto a un litro di solvente (acqua), secondo la formula: mg/L.
Il suo valore si ottiene misurando la quantità dei residui solidi rimasti in seguito al processo di evaporazione dell’acqua.
In base a questo indice, le acque minerali sono classificate in:
- minimamente minerali
con residuo fisso compreso tra 10 e 80 mg/L - oligominerali
con residuo fisso compreso tra 80 e 200 mg/LL - medio-minerali
con residuo fisso compreso tra 200 e 1000 mg/LL - ricche di sali minerali
con residuo fisso superiore a 1000 mg/LL - salate
con residuo fisso superiore a 30mila mg/LL
Il residuo fisso è importante anche per il tipo di sostanze in esso contenute, che permette di classificare l’acqua ricca di sali minerali in:
- solfata
quando la concentrazione dei solfati è superiore a 200 mg/L - calcica
quando la concentrazione di calcio è superiore a 150 mg/L - fluorata
quando la concentrazione di fluoro è superiore a 1 mg/L - magnesica
quando la concentrazione di magnesio è superiore a 50 mg/L - sodica
quando la concentrazione di sodio è superiore a 200 mg/L - clorurata
quando la concentrazione di cloruri è superiore a 200 mg/L - ferruginosa
quando la concentrazione di ferro bivalente è superiore a 1 mg/L - acidula
quando la concentrazione di anidride carbonica è superiore a 250 mg/L
Nella scelta della miglior acqua minerale è necessario prendere in esame tutti questi requisiti in quanto ogni componente ionico svolge una precisa funzione sull’organismo.
Acqua minerale e il suo Ph
Un valore da esaminare prima di scegliere l’acqua minerale è quello relativo al pH, che indica la concentrazione di ioni idrogeno in essa contenuti.
Esso indica l’acidità o l’alcalinità del liquido e varia su una scala da 0 a 14 (0=acidità massima; 14=alcalinità massima).
La neutralità corrisponde a valori che poco si discostano da 7.
L’acqua minerale naturale ha un pH compreso tra 6 e 8; un’acqua addizionata con anidride carbonica (e quindi frizzante) ha un pH inferiore a 6; una ricca di bicarbonati tende all’alcalinità e ha un pH superiore a 8.
Secondo numerose ricerche scientifiche, l’acqua minerale alcalina sarebbe più utile all’organismo perchè è in grado di rispettare meglio le funzionalità.
L’acqua “acida” potrebbe invece interferire col metabolismo.
Bisogna tenere presente che un acqua a pH alto (basico) viene comunque neutralizzata dal succo gastrico che tende quindi a riportarla verso pH 7.
Alcune acque che scorrono in terreni con forte componente vulcanica tendono verso l’acidità (pH anche inferiore a 5). Acque di sorgente, con notevole concentrazione di bicarbonato, sono tendenzialmente alcaline (pH compreso tra 7,5 e 8,5).
Acqua minerale, contributo alla salute
Se bere almeno 2 litri di acqua al giorno rappresenta un’esigenza fisiologica, bere acqua salutare è una scelta utile e intelligente.
Buona, economica ed ecologica, anche l’acqua del rubinetto è vantaggiosa per la salute del corpo. Essa sgorga per oltre il 70% da falde acquifere profonde e incontaminate.
Facendo uso di questa bevanda, si contribuisce a limitare il consumo delle bottiglie di plastica (in particolare di un materiale chiamato PET).
Sia l’acqua di rubinetto, sia quella in bottiglia, devono essere consumate in abbondanza (almeno 2 litri al giorno).
Bere molto aiuta a stare bene non soltanto le persone sane, ma anche quelle che soffrono di qualche disturbo.
L’utilizzo dell’acqua del rubinetto per il proprio fabbisogno
Chi desidera poter disporre di acqua minerale a casa è obbligato all’acquisto di confezioni di bottiglie (solitamente in plastica).
Con i depurato domestici e quindi con il procedimento a osmosi inversa, si potrà avere acqua fresca e di ottimo sapore direttamente dal tuo rubinetto.
L’acqua del rubinetto avrà le stesse caratteristiche di una buona acqua di fonte dando numerosi vantaggi all’organismo, garantendone la purezza.