Nel novembre 2021 Mineracqua iniziava a parlare di un adeguamento dei prezzi dell’acqua in bottiglia, chiedendo aumenti fino al 15%.
L’associazione portavoce dei 140 produttori italiani di acqua minerale ha infatti lanciato un appello alla Grande Distribuzione.
Per sostenere l’impennata dei costi sulla filiera produttiva, secondo Mineracqua, l’unico modo è incrementare il prezzo al consumatore delle bottigliette in PET.
Nei primi mesi del 2022 la situazione è ancora in stallo, con schiere di produttori che premono per essere ascoltati dal Governo.
Qui raccontiamo perché il prezzo acqua in bottiglia potrebbe aumentare significativamente, insieme alle soluzioni per un consumo acqua consapevole.
Come bere acqua del rubinetto purificata con sistemi a osmosi inversa.
Indice dei contenuti
Che cosa succede alla filiera produttiva dell’acqua in bottiglia
Negli ultimi mesi del 2021, Il Sole 24 Ore ha riportato la notizia di un probabile aumento dei costi acqua in bottiglia.
A richiederlo Mineracqua, preoccupata per l’incremento significativo dei prezzi nella filiera produttiva e distributiva.
Primo tra tutti quello del PET, materiale con cui si producono le bottigliette ex novo, aumentato fino all’84% (cresciuto del 66% nella sua versione riciclata).
Per non parlare dei costi dell’energia in salita dell’86%, quelli dei trasporti del 15% e del gas metano, schizzato a +420%.
Dato che il prezzo della materia prima acqua è praticamente irrisorio, ciò che il consumatore paga è sostanzialmente il costo della bottiglietta.
E questo incide fino al 90% sul prezzo finale dell’acqua in bottiglia, il cui margine di guadagno, per il produttore, è davvero basso.
Da qui l’allarme di Mineracqua: se i costi di produzione continuano ad aumentare, si rischia di andare in rosso.
Ecco perché lo scenario di un adeguamento dei prezzi tra il 10 e il 15% è sempre più concreto.
Consumo acqua, le conseguenze dei mancati aumenti
La situazione di stallo attuale, sulla quale ancora si discute a causa delle politiche dei prezzi bloccati della Gdo, rischia di compromettere gli investimenti in sostenibilità.
I CEO dei più grandi brand di acqua minerale annunciano infatti che, a fronte del mancato aumento dei prezzi acqua in bottiglia, saranno costretti a tagliare gli investimenti green.
Il problema dell’acqua in bottiglia, oltre all’inquinamento plastico, sarà quello di essere sempre meno sostenibile anche in termini economici.
Costi del PET alle stelle, prezzi della benzina e dei trasporti che salgono in modo significativo. Il consumo acqua in questi termini sarà ancora meno vantaggioso per le famiglie italiane.
Come mettersi al riparo da questi probabili aumenti, facendo una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico?
Bere acqua del rubinetto: al riparo dai rincari dell’acqua in bottiglia
Esistono diverse soluzioni per eliminare il consumo dell’acqua in bottiglia e impattare positivamente sul proprio benessere fisico ed economico.
Bere acqua del rubinetto purificata con sistemi a osmosi inversa è sicuramente la più green.
Acqualife propone da anni soluzioni in grado di rendere l’acqua di casa pura e leggera, ideale da bere e per cucinare.
Avere a disposizione acqua del rubinetto di qualità permette infatti di eliminare costi per l’acquisto di bottigliette in PET, la necessità di trasportare pesanti casse e stoccarle in casa, togliendo spazio utile.
Perché dire basta all’acqua in bottiglia
Utilizzando caraffe in vetro e borracce, è possibile portare a tavola acqua leggera e godere dei suoi benefici anche al lavoro o durante l’attività sportiva.
Eliminando il bisogno di acquistare acqua in bottiglia, un purificatore domestico mette al riparo da eventuali aumenti di prezzi del PET, oltre a risparmiare all’ambiente tonnellate di plastica.
È arrivato il momento di fare una scelta sostenibile: basta richiedere un test gratuito dell’acqua di casa con Acqualife. Bere acqua del rubinetto non sarà mai stato così leggero!