Aggiornato il 25/03/2025
Quando si legge l’etichetta di una bottiglia d’acqua minerale, uno dei valori che salta all’occhio è il residuo fisso. Ma cosa significa davvero questo parametro e perché è così utile per capire la composizione e la qualità dell’acqua potabile?
Il residuo fisso rappresenta la quantità di sali minerali presenti in un litro d’acqua, calcolata dopo l’evaporazione a una temperatura di 180 °C. Questo valore, espresso in mg/l (milligrammi per litro), consente di classificare le acque minerali in base al loro contenuto e di comprendere se qual è più leggera o ricca di elementi utili all’organismo.
Ecco che cos’è il residuo fisso, quali sali minerali sono presenti nell’acqua e a cosa servono, per imparare a scegliere l’acqua più adatta alle proprie esigenze quotidiane.
Indice dei contenuti
Che cos’è il residuo fisso e come si misura
Il residuo fisso si ottiene misurando il quantitativo di sali e minerali che rimane a seguito dell’evaporazione dell’acqua a 180°C. Si tratta quindi di una misura oggettiva del contenuto minerale disciolto nel liquido, e rappresenta una delle principali classificazioni per distinguere le acque minerali in commercio.
In base al valore di residuo fisso, l’acqua si può classificare come segue:
- minimamente mineralizzata, inferiore a 50 mg/l
- oligominerale o leggermente mineralizzata, tra 50 e 500 mg/l
- minerale, tra 500 e 1500 mg/l
- ricca di sali minerali: superiore a 1500 mg/l
Questo dato ha implicazioni non solo sul gusto, ma anche sulle proprietà funzionali dell’acqua. Un residuo fisso più basso indica un’acqua più leggera, mentre un valore più alto segnala la presenza maggiore di minerali, che possono apportare benefici specifici all’organismo.
Il Decreto Legislativo 31 del 2011 tratta in modo esaustivo le tematiche inerenti la qualità dell’acqua distribuita tramite la rete idrica dell’acquedotto e destinata al consumo umano. Inoltre, fissa il valore massimo consentito del residuo fisso a 1500mg/l.
Sali minerali, quali sono presenti nell’acqua
Per comprendere l’importanza del residuo fisso, è essenziale sapere cosa sono i sali minerali. Si tratta di sostanze inorganiche naturalmente presenti nell’acqua e indispensabili per numerose funzioni fisiologiche del corpo umano. Ma a cosa servono i sali minerali? Non forniscono calorie, ma sono coinvolti in processi vitali come le trasmissioni nervose, le contrazioni muscolari, l’equilibrio idrosalino e la formazione dei tessuti.
L’acqua, nel suo percorso naturale, incontra e si arricchisce di questi elementi. In particolare, tra i sali minerali più comuni disciolti nel liquido si trovano:
- Calcio, importante per ossa, denti e coagulazione del sangue
- Magnesio, coinvolto nel metabolismo energetico e nella funzione muscolare
- Sodio, regolatore dell’equilibrio dei liquidi e della pressione arteriosa
- Potassio, fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi
- Bicarbonati, utili per contrastare l’acidità gastrica
- Cloruri, contribuiscono alla digestione e all’equilibrio elettrolitico
- Solfati, dall’effetto lassativo se assunti in alte concentrazioni
- Nitrati, non nocivi se entro i limiti di legge
A cosa servono i sali minerali dell’acqua
La loro funzione va ben oltre la semplice idratazione. I sali minerali sono essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo e la loro integrazione tramite l’acqua può rappresentare una risorsa preziosa, soprattutto in caso di sudorazione intensa, attività sportiva o regimi alimentari poveri di nutrienti.
Bere un’acqua con un buon profilo minerale può contribuire a:
- prevenire carenze di calcio e magnesio
- migliorare la digestione grazie ai bicarbonati
- ridurre la pressione arteriosa con un corretto apporto di potassio
- favorire la diuresi e l’eliminazione delle scorie metaboliche
- mantenere il giusto equilibrio elettrolitico nei periodi caldi o durante l’attività fisica
Come scegliere l’acqua in base al residuo fisso
La scelta dell’acqua più adatta dipende da diversi fattori e non può prescindere dalla valutazione del proprio stato di salute e dallo stile di vita.
- Per un uso quotidiano le acque oligominerali, con un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l, sono ideali per l’intera famiglia, perché leggere e facilmente assimilabili. Favoriscono la diuresi e non sovraccaricano reni e fegato.
- Le acque con residuo fisso basso sono particolarmente indicate nei neonati, in chi segue una dieta iposodica o soffre di patologie renali. Anche le donne in stato interessante possono beneficiare di questo liquido per non affaticare i reni.
- Le acque con residuo fisso medio o alto possono essere scelte da chi pratica sport o ha carenze specifiche di minerali, purché l’apporto venga valutato con attenzione, anche su indicazione del medico.
È importante sottolineare che non esiste un’acqua perfetta per tutti, ma è utile conoscere i parametri come il residuo fisso per effettuare una scelta consapevole.
Residuo fisso alto, fa male?
Un valore alto di residuo fisso, in generale, non nuoce alla salute. L’eccezione è rappresentata da individui soggetti a calcolosi renale, che devono prediligere acque povere di sali minerali. Queste, povere di sodio, sono perfette anche per le persone ipertese che privilegiano un regime alimentare iposodico. Residui fissi elevati nell’acqua potrebbero infine influire sulla salute degli organi deputati all’eliminazione di scorie e tossine.
L’importanza del residuo fisso nella vita quotidiana
Comprendere il significato del residuo fisso aiuta a valorizzare l’acqua come fonte di micronutrienti essenziali. Integrare i sali minerali attraverso un’acqua adeguata rappresenta un gesto semplice ma efficace per contribuire al benessere dell’organismo.
Grazie ai continui controlli sulla qualità dell’acqua, in Italia è possibile contare su risorse idriche sicure, sia in bottiglia sia dal rubinetto, con la possibilità di integrare sistemi depurazione domestica per personalizzare ulteriormente il contenuto minerale. Acqualife, con i suoi dispositivi più avanzati a osmosi inversa, permette di regolare la quantità di residuo fisso nell’acqua in maniera semplice e rapida.
Osmosi inversa e residuo fisso
Quando si installa un sistema di purificazione domestica, l’acqua prima di scorrere dal rubinetto passa attraverso più membrane osmotiche che intrappolano le sostanze indesiderate. Il prodotto finale è leggero, ma soprattutto privo di batteri, virus e minerali, con una riduzione del 99,9% delle sostanze disciolte.
L’osmosi inversa è un processo completamente naturale (non vengono impiegate sostanze chimiche), non altera la struttura dell’acqua e può essere regolato a piacimento al fine di avere la concentrazione desiderata di minerali. Per raggiungere un risultato simile è consigliabile installare un impianto di depurazione d’acqua domestico nella propria cucina e regolare la quantità di sali minerali a proprio piacimento.
Il residuo fisso, infatti, è molto più di un numero stampato su un’etichetta: è un indicatore concreto del valore nutrizionale dell’acqua potabile. Conoscerne i valori consente di fare scelte più informate e salutari, migliorando la qualità dell’idratazione di tutti i giorni.