Aggiornato il 13/10/2023
Bere acqua del rubinetto non è sempre un’esperienza priva di pensieri.
Nonostante l’acqua potabile in Italia abbia una qualità elevata, grazie ai numerosi controlli sulle reti idriche, una volta che il liquido raggiunge le tubazioni di casa, potrebbe incontrare impianti obsoleti e rischiare di portare con sé sostanze indesiderate.
Ecco quindi una guida per capire quando l’acqua da bere è buona e come renderla ancora più di qualità.
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Si può bere l’acqua del rubinetto?
L’acqua del rubinetto è potabile, ma tantissime persone si chiedono se possono berla in sicurezza.
Questo perché, attorno all’argomento, esiste ancora oggi moltissima disinformazione e, per mancanza di dati reali, molti preferiscono optare per l’acqua in bottiglia di plastica.
In realtà l’acqua potabile in Italia è tra le migliori d’Europa, sottoposta a molti controlli e test, al pari di quella in bottiglia.
Da dove arriva l’acqua del rubinetto?
Per capire se si è in presenza di un’acqua buona da bere, per prima cosa è necessario conoscerne la provenienza.
Le fonti di approvvigionamento dell’acquedotto possono infatti essere molteplici:
- Sorgenti sotterranee, da cui viene prelevata l’acqua di falda e poi incanalata verso la superficie e distribuita
- I bacini di raccolta e gli invasi naturali (fiumi e laghi) o artificiali, dove converge l’acqua piovana.
In entrambi i casi un depuratore rende le loro acque potabili prima che arrivino all’interno delle abitazioni, liberandole da eventuali metalli pesanti, sostanze potenzialmente tossiche e dalla presenza di batteri, che potrebbero nuocere alla salute dei cittadini.
Prima della loro immissione nella rete idrica, le acque vengono attentamente analizzate e devono rispettare i parametri limite definiti dalla legislazione europea e nazionale.
Chi decide che l’acqua del rubinetto è potabile e sicura?
I soggetti che controllano la sicurezza dell’acqua potabile in Italia sono sostanzialmente tre.
- Il gestore del servizio idrico di zona, che esegue delle analisi accurate e, nel caso vengano riscontri anomalie, blocca la distribuzione, emana avvisi sulla potabilità e, ovviamente, si occupa di riparare eventuali guasti.
- L’ASL di zona, che deve effettuare altrettante analisi da confrontare con quelle del gestore per verificare la corrispondenza. Nel caso in cui questa non ci fosse, dovrebbe disporre la chiusura della rete idrica e comunque verificare che i dati comunicati siano reali, senza possibilità di manomissioni o alterazioni.
- Le aziende alimentari, tenute a eseguire severi controlli sull’acqua impiegata nei loro processi industriali, devono e avvertire il gestore e la ASL in caso di risultati non conformi ai parametri di legge. La stessa ASL effettua delle controanalisi nelle aziende.
Le analisi sull’acqua da bere
L’acqua potabile in Italia viene definita tale solo dopo l’analisi e il rispetto di determinati parametri.
Questi si riferiscono ai livelli massimi di presenza di alcune sostanze e metalli pesanti, misurati nella rete idrica, per tutelare la salute dei cittadini.
Le più importanti sono:
- piombo
- ferro
- mercurio
- cadmio
- alluminio
- metalli pesanti
Si aggiungono poi
- arsenico
- cianuro
- nitrati
- pesticidi
- cloro (in concentrazioni elevate può diventare pericoloso)
Inoltre, viene verificata la totale assenza di batteri come Escherichia Coli, Clostridium perfringens e varie tipologie di Streptococco.
Cosa sappiamo sull’acqua del rubinetto?
Per capire se bere acqua del rubinetto, si può iniziare con queste semplici verifiche, prima di richiedere un test dell’acqua gratuito ad aziende che si occupano di purificazione al punto d’uso, come Acqualife.
- Osservare l’aspetto dell’acqua è fondamentale ma non è l’unico parametro da considerare. L’acqua potabile è trasparente, non opaca o striata con altri colori.
- L’acqua buona da bere è inodore e insapore. A volte l’acqua domestica sa di cloro, poiché è stata disinfettata in acquedotto. Se ha un sapore strano, può essere dovuto anche al mancato deposito di alcuni minerali.
- La durezza dell’acqua è un altro parametro da osservare. Facendola bollire in un pentolino, se compare una patina biancastra ai lati, significa che è ricca di calcio e magnesio. Questo non vuole dire che non faccia bene alla salute: al contrario potrebbe essere molto utile per chi soffre di carenze.
L’unico modo per sapere se davvero l’acqua di casa è di qualità, priva di sostanze indesiderate che potrebbero accumularsi a causa di impianti domestici obsoleti o compromessi, è quella di effettuare dei test.
Sempre più italiani bevono acqua del rubinetto
Man mano che l’informazione sull’acqua buona da bere raggiunge più cittadini grazie a progetti di divulgazione e ricerche scientifiche, il consumo di acqua del rubinetto cresce.
Anche se dai dati del Libro bianco Valore Acqua 2023 emerge che il 43% degli italiani non beve acqua del rubinetto perché non la ritiene sicura, nelle regioni del nord est, l’87,4% degli intervistati ritiene che il livello dell’acqua potabile in Italia sia medio-alto.
La fiducia scende man mano che ci si sposta al sud, calando al 72,8% nelle regioni meridionali e nelle isole.
Per far fronte a questi dubbi, e per rendere l’acqua del rubinetto ancora più di qualità, molti italiani hanno optato per l’installazione di un depuratore domestico.
La funzione del depuratore domestico e i suoi vantaggi
I purificatori sono impianti utilizzati per rendere l’acqua di casa leggera e salutare.
Possono avere diversi gradi di filtrazione, di cui il più efficiente è l’osmosi inversa. Questa funziona lasciando passare l’acqua attraverso delle membrane, che trattengono eventuali sostanze indesiderate.
A seconda del modello di depuratore domestico scelto, è possibile scegliere tra acqua naturale e frizzante, fresca o a temperatura ambiente.
In questo modo l’acqua buona da bere è sempre a disposizione, eliminando la logistica legata all’acquisto e al trasporto di pesanti bottiglie d’acqua.
Il risparmio sull’economia domestica è notevole: infatti ogni cittadino paga già l’acqua che utilizza a casa, che è molto più economica di quella in bottiglia.
Bere acqua del rubinetto fa bene all’ambiente
Altro tema che fa scegliere alle persone un purificatore è quello ambientale.
Smettendo di comprare bottiglie in PET, si evita la produzione di tonnellate di rifiuti plastici ogni anno.
Ecco perché installare un depuratore domestico è una scelta etica e sostenibile.
Acqualife, azienda italiana attiva da anni nel settore, offre a tutti la possibilità di ricevere un test gratuito dell’acqua e la visita a domicilio di un esperto, in grado di consigliare le migliori soluzioni per avere sempre a disposizione acqua buona da bere e per cucinare dal rubinetto di cassa.