Il fenomeno del finto ecologismo conosciuto con il termine di Greenwashing è molto diffuso nel campo della comunicazione aziendale.
Riconoscerlo e starne alla larga è il primo passo che ogni consumatore può fare per promuovere la vera sostenibilità ambientale.
La libertà di scelta quando si acquistano i prodotti di un determinato brand passa da un’informazione veritiera, sostenuta da dati e informazioni di qualità.
Come quelli sull’impegno aziendale di Acqualife, da anni in prima linea per eliminare la plastica dalle case degli italiani.
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Che cos’è il Greenwashing
Tornato alla ribalta grazie a una polemica sul palco di Sanremo, dove il cantante Cosmo al termine di un’esibizione ha urlato “Stop Greenwashing!”, il tema del finto ecologismo è sulla bocca di tutti.
Il termine che lo identifica è un neologismo, costituito da due parole.
“Green” significa “verde” e richiama il mondo dell’ecologia, mentre “washing” sta per “dipingere” o “lavare via”.
Uniti insieme indicano l’azione di “dipingersi di verde” attraverso campagne di comunicazione utilizzate da numerose aziende per conferirsi un’immagine più sostenibile e attenta l’ambiente.
Fin qui niente di strano, se non fosse che queste azioni ecologiche in realtà non esistono e sono di fatto delle dichiarazioni non veritiere per trarre in inganno i consumatori.
Perché è importante riconoscere il Greenwashing
Il tema della sostenibilità ambientale, oltre a essere un’esigenza per garantire una vita sana alle generazioni future, è oggi estremamente di tendenza.
Questa continua attenzione mediatica ha fatto diventare “di moda” trattare temi green, a tal punto che in molti hanno iniziato ad abusarne senza nessuna cognizione di causa.
Affermare di attuare strategie green è diventato il tema centrale di molte campagne di comunicazione, che spesso non forniscono dati oggettivi rispetto a cosa effettivamente viene messo in campo dal brand per aiutare il pianeta.
Riconoscere questa pubblicità ingannevole è quindi utile per non alimentare un’informazione distorta e per interrompere la catena di finto ecologismo che avvolge il mondo dell’advertising.
In Italia e in altri Paesi Europei, infatti, le pratiche di Greenwashing iniziano a essere sanzionate con sentenze da parte di organi di controllo specifici.
La vera sostenibilità ambientale
Ma la comunicazione green non è tutta ingannevole.
Al contrario, esistono migliaia di aziende, organizzazioni e associazioni in prima linea verso la sostenibilità ambientale.
I loro sforzi sono documentati attraverso dati reali e certificazioni rilasciate da Enti e organi ufficiali, che ne attestano l’impegno green.
Eliminare la plastica, raccogliere quella esausta che galleggia nei nostri mari, smaltirla o darle nuova vita sono solo alcune delle pratiche che impegnano i brand realmente attenti alla sostenibilità.
L’impegno green di Acqualife, eliminare la plastica
Acqualife promuove da anni uno stile di vita più sano capace di promuovere il benessere di tutta la famiglia e allo stesso tempo di fare bene agli ecosistemi.
Utilizzando un purificatore d’acqua domestico, infatti, è possibile eliminare completamente l’utilizzo di bottigliette in PET e risparmiare tonnellate di plastica all’ambiente.
L’acqua del rubinetto, già di per sé potabile e controllata nel suo tragitto dall’acquedotto fino agli edifici, viene resa più leggera e salutare grazie a dispositivi tecnologici che utilizzano l’osmosi inversa.
Un processo di filtrazione che, attraverso specifiche membrane, cattura eventuali sostanze indesiderate rendendo l’acqua più buona da bere e per cucinare.
Installare un Acqualife è un atto di sostenibilità ambientale che riduce lo spreco delle fonti idriche che abbiamo quotidianamente a disposizione direttamente dal rubinetto.
Permette inoltre di eliminare la plastica da case, uffici e luoghi pubblici, in favore di caraffe e borracce lavabili e riutilizzabili.
Ogni purificatore è quindi concretamente capace di ridurre l’inquinamento legato alla plastica usa e getta, eliminare la logistica legata all’acquisto e al trasporto di pesanti casse d’acqua e, infine, rendere più sostenibile l’economia domestica, eliminando la spesa legata alle bottigliette in PET.
Prendere le distanze dal Greenwashing è possibile informandosi sulle dichiarazioni “green” presenti ogni giorno sui media.
E rivolgendosi ad aziende realmente impegnate per la sostenibilità ambientale, come Acqualife.