L’inquinamento dei mari sulla Terra è oramai elevato e desta giustamente le dovute preoccupazioni.
Il Mar Adriatico, conosciuto dai turisti di tutto il mondo per la fama di alcune località turistiche italiane e croate, è in questo periodo storico uno dei più inquinati in assoluto;
Questo è dovuto all’apporto in mare di 62 fiumi e l’inquinamento da plastica va per la maggiore.
Solamente con un inversione di tendenza nelle abitudini quotidiane di ognuno di noi e attraverso degli interventi strutturali atti a diminuire il versamento di liquami nei corsi d’acqua sarà possibile apprezzare nuovamente lo splendore di uno dei mari più affascinanti.
Indice dei contenuti
Caratteristiche del Mar Adriatico
Il Mar Adriatico si trova a est della penisola Italiana e comunica con il Mar Ionio tramite il canale d’Otranto.
Ha una storia molto antica e prende il suo nome dalla città di Adria; furono i greci prima del III secolo a.c. a chiamare la parte più settentrionale del mare Adrias Kolpos, cioè Golfo di Adria.
Durante questo lungo e intenso periodo storico, questo mare è stato teatro di numerosi eventi importanti ed è passato attraverso diverse colonizzazioni.
Troviamo anche alcune leggende, come il Mito degli Argonauti, il Mito di Ulisse e il Mito di Antenore, sono ambientate sulle coste del Mar Adriatico.
Geografia
La profondità mare adriatico raggiunge i 1200 metri nei pressi delle bocche di Cattaro (Bari),al contrario, in alcune zone non si scende oltre i 300 metri.
Ha una superficie di circa 132 mila metri quadrati ed è lungo circa 800 chilometri, nel suo punto più largo misura circa 150 km.
Moltissimi fiumi sfociano in questo mare, al nord troviamo un regime più regolare in quanto sono alimentati dai ghiacciai alpini, mentre più a sud sono più torrentizzi.
Ecco i fiumi che sfociano nel Mar Adriatico:
- Po;
- Chienti;
- Adige;
- Isonzo;
- Metauro;
- Tagliamento;
- Reno;
- Brenta;
- Piave;
- Narenta;
- Ofanto;
- Aterno;
- Tronto;
- Atenna;
- Sangro.
Le cause dell’inquinamento del Mar Adriatico
Esistono molti fattori che portano ad un alto inquinamento in questo mare, soprattutto dovuto all’uomo.
Abbiamo l’inquinamento dovuto ai fiumi, ai porti, pozzi petroliferi e alla plastica.
Analizziamoli insieme
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I porti e l’inquinamento
La presenza sulle coste di numerosi porti mercantili non favorisce certamente l’ambiente.
Il Mar Adriatico viene solcato quotidianamente da numerose navi che ovviamente scaricano in mare la maggior parte dei rifiuti presenti a bordo; anche nei casi in cui gli equipaggi cerchino di evitare di lordare le acque, vi sono situazioni in cui ciò è reso impossibile dalle necessità di servizio, come ad esempio il lavaggio delle stive.
Il rumore dei motori e lo spostamento dei natanti sono invece due fattori che influiscono notevolmente sulle migrazioni di numerose specie ittiche.
Il Mar Adriatico ospita diversi porti italiani e slavi la cui importanza commerciale e strategica è notevole; si tratta delle seguenti località:
- Ancona;
- Bari;
- Brindisi;
- Barletta;
- Ravenna;
- Venezia;
- Manfredonia;
- Durazzo;
- Capodistria;
- Chioggia;
- Trieste ;
- Spalato;
- Fiume;
- Ploce;
- Monfalcone;
- Nogaro;
- Albona.
La presenza dei porti elencati rende il Mar Adriatico fondamentale per i trasporti via mare e le attività industriali, ma complica non poco le cose dal punto di vista ambientale.
La situazione del Mar Adriatico è decisamente preoccupante e merita di essere valutata con grande attenzione.
I pozzi petroliferi
Nel Mar Adriatico sono inoltre presenti alcuni pozzi petroliferi la cui proprietà è dell’azienda francese Total.
L’impianto è stato recentemente oggetto di un referendum nazionale che ha consentito al gruppo petrolifero di sfruttare ulteriormente il sottosuolo fino all’anno 2027; numerose sono state le polemiche da parte degli ambientalisti, soprattutto per le modalità estrattive adottate.
La plastica nel Mar Adriatico
Come la maggior parte dei mari della Terra, il Mar Adriatico è invaso dalla plastica e, dati alla mano, risulta inquinato il 91% della sabbia presente sui litorali.
Nove istituti di ricerca, prevalentemente italiani, hanno affermato che parliamo di una vera e propria discarica a cielo aperto, dove stupisce particolarmente la copiosa presenza di cotton fioc.
Gli altri rifiuti consistono generalmente in sacchetti, contenitori per alimenti e posate; il Mar Adriatico mostra purtroppo il lato negativo dell’eccessivo turismo, di cui un esempio è il costante passaggio di numerose navi da crociera.
L’inquinamento e il delta del Po
L’area del delta del Po è ovviamente una delle zone del Mar Adriatico più colpite dall’inquinamento; recenti studi dimostrano con chiarezza che durante gli ultimi anni ci sono stati dei cambiamenti significativi dal punto di vista climatico, tali da compromettere l’ecosistema e comportare la quasi estinzione di ben 7 specie su 10 di crostacei, animali molto importanti per il Mar Adriatico.
Il fiume più problematico a livello di inquinamento è tutt’ora il Po, non solo per le sue dimensioni, ma soprattutto perchè raccoglie le acque dei corsi più inquinati d’Italia, come ad esempio il Lambro, fiume che raccoglie numerosi liquami industriali ed è dichiarato oramai da decenni uno dei più inquinati d’Europa; anche l’Aterno, che attraversa L’Aquila e Pescara, subisce il riversamento di liquami fognari, spesso in assenza di qualsiasi tipo di filtro dedicato.
Inoltre, le particolari correnti marine che caratterizzano la zona contribuiscono a creare una sorta di vortice che procede in senso antiorario verso il nord e prosegue verso ovest, situazione che favorisce l’accumulo di rifiuti sulle coste di alcune fra le più importanti località balneari di tutto il nord Italia, fra le quali la celebre Lignano Sabbiadoro.
La presenza di petrolio e di reti da pesca
Recenti notizie evidenziano come la Croazia stia cercando di sfruttare la zona del Mar Adriatico prossima ai suoi confini per trivellare il sottosuolo alla ricerca del petrolio; tale situazione non può che aggravare una situazione già ampiamente compromessa.
La massiccia presenza di reti da pesca, abbandonate o perdute durante il lavoro, crea non poche problematiche alle tartarughe e ad altre specie animali che tendono ad abitare prevalentemente i fondali marini.
Gli effetti dell’inquinamento nel Mar Adriatico
Erano gli anni ’90 quando il litorale del Mar Adriatico fu colpito dalla sgradita presenza della mucillaggine, una sbalorditiva concentrazione di alghe marine superficiali probabilmente innocue, ma certamente poco piacevoli da sopportare per i bagnanti in cerca di acque azzurre e limpide; in alcuni periodi fu comunque proibita la balneazione in via precauzionale.
Nel 2000 violente e inusuali mareggiate hanno colpito le coste e contribuito alla progressiva riduzione di alcuni litorali sabbiosi.
Nonostante sia stato complicato e sia tutt’ora difficile stabilire quali siano le cause accertate di tali manifestazioni, sembrerebbe documentato che l’inquinamento svolga purtroppo un ruolo primario nel favorire i cambiamenti climatici.
Il mare più inquinato in assoluto
La situazione del Mar Adriatico è quindi particolarmente grave e merita di essere valutata con grande attenzione per evitare la distruzione totale e definitiva di uno degli ecosistemi più interessanti del mondo.
E’ importante comunque precisare che anche se confinante con il Mar Ionio nella parte estrema della Puglia, quest’ultimo mare è uno dei meno inquinati, anche se la plastica fa sempre da padrone.
Cosa suggerisce Acqualife per l’ambiente ?
Acqualife è da sempre vicina all’ambiente e persegue con decisione l’obiettivo di eliminare le bottiglie di plastica utilizzando i depuratori a uso domestico all’interno delle proprie case, per far in modo di utilizzare l’acqua che arriva direttamente al rubinetto di casa.
Nel 2022 il divieto temporaneo di balneazione del Mar Adriatico
A luglio del 2022, a seguito di campionamenti del litorale adriatico emiliano-romagnolo, si è reso necessario un divieto temporaneo di balneazione.
Infatti in 28 punti delle 98 aree di analisi è stato rilevato il superamento dei limiti normativi della presenza del batterio escherichia coli. Fra le zone interessate ci sono alcuni tratti di Goro e alcune località della provincia di Rimini fra cui Riccione e Cattolica.
Nelle ore successive sono stati fatti ulteriori controlli che hanno fatto rientrare il divieto e ripristinato la balneazione.
Lo scopo del monitoraggio è proprio quello di riconoscere e ridurre le possibili cause di inquinamento del mar adriatico. I controlli avvengono stagionalmente, attraverso il prelievo di campioni effettuato da Arpae in collaborazione con la Capitaneria di porto.
I campioni, secondo le normative nazionali, vengono controllati per valutare due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) e il superamento dei limiti causa il divieto temporaneo della balneazione al tratto costiero interessato.